Ad oggi una delle sfide più estenuanti, che l’uomo moderno deve affrontare, è riuscire a trovare un equilibrio tra benessere psicofisico e alimentazione. Ma la natura può averci riservato un compito così difficile quando si parla di alimentazione? Oppure da sempre le risposte sono semplici e alla portata di tutti, ma le stiamo ignorando?

La parola dieta deriva dal termine latino diaeta, che a sua volta proviene dal greco antico δίαιτα (dìaita). In origine, dìaita significava "stile di vita" o "modo di vivere", e nella medicina greca indicava un insieme di regole relative all'alimentazione, all'esercizio fisico e al riposo, finalizzate a mantenere la salute. Ad oggi questa parola ha ormai preso un significato completamente diverso, assumendo una connotazione addirittura medica, divenendo campo di esercizio esclusivo della professione sanitaria. Generalmente è associata solo all’alimentazione, con astrusi calcoli, improbabili varianti e riduzione della quantità. In sintesi quasi tutte le diete ad oggi sono insostenibili perché si concentrano solo sulla riduzione delle calorie e quindi energie. Questo porta ad affrontare sempre la fame, una condizione insostenibile per ogni essere vivente.

Le diete tradizionali falliscono perché si basano quasi sempre sulla restrizione: meno calorie, meno porzioni, più regole. Il risultato è che il corpo vive in una condizione di privazione costante, e prima o poi chiede di essere compensato. Ecco perché chi segue una dieta rigida finisce spesso per recuperare, o addirittura superare, il peso iniziale.

È importante chiarire che la Libertà Alimentare non è un regime estremo: non significa escludere intere categorie di nutrienti o vivere di privazioni. Al contrario, vuol dire scegliere alimenti veri: carni magre, pesce, uova, verdure fresche, frutta a basso contenuto di fruttosio, noci e semi. In questo contesto, non sarai tu a dover imparare a “controllare la fame”: sarà il tuo stesso corpo, finalmente libero dai condizionamenti degli alimenti artificiali, a riattivare i segnali naturali di fame e sazietà.

Il risultato è un’alimentazione sostenibile nel lungo periodo, capace di integrarsi nella quotidianità senza essere percepita come un’imposizione. Non più dieta a tempo determinato, ma stile di vita duraturo.